Il laboratorio musicale

Un laboratorio musicale altro non è che un grosso contenitore all’interno del quale è possibile intraprendere ed eventualmente approfondire una vasta serie di attività.

Vogliamo ricordarne alcune:

  • Alfabetizzazione musicale
    Corso teorico di base al fine di determinare gli elementi cardine della materia musicale quali il suono e le sue qualità, la notazione musicale e la divisione ritmica.
  • Musica come linguaggio
    Alcune esemplificazioni di come suoni ed emozioni siano intrinsecamente connessi: si cercherà di porre come questione centrale il forte potere evocativo della musica.
  • Guida all’ascolto
    Un piccolo viaggio tra i diversi stili musicali presenti nelle varie epoche dal medioevo ad oggi brevi e mirati cenni storici. Si inviteranno gli uditori a proporre loro stessi del materiale da ascolto al fine di creare i presupposti per un dibattito, punto centrale del corso.
  • Approccio strumentale
    Breve panoramica attorno ai vari tipi di strumenti utilizzati da gente diversa nel corso dei secoli. Si cercherà di dare a tutti la possibilità di vedere, toccare (e, come vedremo, provare a suonare) strumenti nobili e meno nobili (dal tamburo al flauto di Pan, dal Digiritu alla chitarra classica) antichi e tecnologici (violino e sintetizzatore).
  • Improvvisar suonando

Il laboratorio musicale, così per come noi lo intendiamo, non può certo avere l’ambizione di insegnare la difficile arte dell’esecuzione ad alcuno.
Non per questo però intendiamo rinunciare a dare la possibilità a tutti di cimentarsi in campo musicale con strumenti vari e nei modi più disparati (ma non per questo non efficaci).
Anzi, il fatto che ad ognuno venga dato modo di esprimersi e comunicare attraverso il linguaggio musicale è proprio una delle finalità del corso.
Si cercherà quindi, per esempio, di riprodurre la magica atmosfera di un bosco, con tutti i suoi suoni e rumori nascosti; non di meno si tenterà di ricreare la turbinosa e caotica realtà delle nostre città e così via. Forse il salotto Viennese dei tempi di Mozart ci risulterà ostico, ma in ultima analisi anche quel particolare tipo di atmosfere potrà essere, in qualche misura, avvicinato!

Presupposti metodologici e obbiettivi

Una delle grandi opportunità che il suono (se non anche e soprattutto il suonare) può fornire a chiunque è quella di compenetrarsi in un mondo nel quale l’espressione di emozioni e sentimenti non passa necessariamente per la parola.
La musica, con il suo magico potere evocativo, è in grado di stabilire quasi fin da subito un contatto con l’inconscio dell’individuo, e proprio attraverso questa via preferenziale può svilupparsi un linguaggio espressivo alternativo ed immediato.
Alcuni aspetti della disciplina musicale sono assolutamente intuitivi (potremmo definirli primordiali) e non necessitano di alcuno sforzo tecnico; si pensi ad esempio all’ossessivo percuotere un tamburo o all’imitazione del fischio di un uccello.
La tecnica non può essere in alcun modo d’impiccio se non si perde di vista la finalità comunicativa.
Suonare insieme.

Nel laboratorio sarà affrontata come centrale la necessità per ognuno di relazionarsi con gli altri apprendisti-musicisti e con le varie situazioni che i suoni richiederanno di volta in volta.
Come e più che in altre attività umane è fondamentale nella musica il sapersi confrontare, adattare con il resto del gruppo.
Per suonare insieme ad altri, si tratti di Bach o della danza della pioggia, bisogna prestare una costante attenzione tanto alla propria fonte comunicativa (strumento) che alla produzione sonora altrui (ensemble). “L’ascoltare diventa dunque tanto importante quanto il farsi ascoltare” (Mila). L’improvvisazione musicale (cioè il libero impiego dei suoni) a noi così cara, dovrà essere mediata attraverso l’acquisizione di una vera coscienza espressiva in grado di guidare l’individuo, durante l’esecuzione, affinché egli sia in grado di apprezzare quel prezioso equilibrio tra suono ed ascolto del suono indispensabile, oltre che nella musica , in ogni tipo di comunicazione fra gli uomini.

Relazionarsi ad altri linguaggi e ad altri canali di espressione

La collaborazione tra il laboratorio musicale ed altri gruppi di lavoro (arti grafiche, fotografia, teatro etc…) è certamente auspicabile.
Tutte le volte che attraverso il linguaggio musicale si ha l’opportunità di commentare e descrivere un’immagine o una situazione precisa , le idee e gli stimoli si amplificano notevolmente.
Le sensibilità dei diversi operatori tendono a fondersi fino a formare una vera e propria gestalt capace di approdare a risultati inattesi e quanto mai confortanti.

Diventa possibile assistere a vere e proprie creazioni artistiche , per quanto piccole, le quali rappresentano comunque uno straordinario risultato considerando che trattasi di persone tutto sommato sprovviste di conoscenze specifiche o di particolari abilità tecniche.